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Souad Sbai, Lampedusa è l'Italia.

La posizione dell'On.le Souad Sbai, da sempre occupata nelle materie dell'immigrazione, rispetto alla tragedia, tanto umana quanto politica, di Lampedusa è chiara ed inequivocabile: "L'Italia è sola di fronte al fenomeno dell'immigrazione e non può farcela". Manca la vera Unione Europea, manca la condivisione di problematiche che gli altri Paesi rifiutano (nel caso di Lampedusa Francia, Spagna e Malta, in particolare). Secondo la Sbai l'economia e i drammi sociali italiani, il femminicidio o i numerosi suicidi di imprenditori, lavoratori e disoccupati ad esempio, non consentono di aprire il Paese ad una accoglienza stabile di altre persone. Non si tratta di razzismo ma di disperazione personale dei cittadini, Di questo dovrebbe tener conto anche il Ministro Cécile Kyenge. La soluzione prospettata è quella di rendere l'Italia un luogo esclusivamente di prima accoglienza. Ma sono i politici che ora devono riformare le leggi e presentare la problematica all'Europa. E' inutile proclamare giornate di lutto senza che a questo seguano azioni concrete e risolutive. Quanto la Sbai descrive è fortemente condiviso dalla cittadinanza italiana. Ne è prova la telefonata ricevuta in puntata da una cittadina milanese che, dopo aver manifestato l'apprezzamento delle parole delle Sbai, ha raccontato la sua storia fatta di precarietà e disoccupazione, prova che il Paese non può farcela!

Puntata, del 7 ottobre 2013
Conduce Costante Paoluzzi

 

EGITTO, SYRIA, INTEGRAZIONE DEGLI EXTRACOMUNITARI IN ITALIA: SOUAD SBAI A IL PETTINE

In Egitto e in Syria, ce la faranno. Difendendosi dai terroristi e poi cercando di costruire la democrazia nei Paesi. Le attenzioni di Obama si sono spostate dall'Egitto alla Syria in maniera molto veloce ed inaspettata quando i Fratelli musulmani hanno parlato e il fratello di Obama è oggi responsabile di una organizzazione sostenuta economicamente dai fratelli musulmani. L'Italia ha fatto bene a non attaccare la Syria così come ha fatto anche Putin. Per quanto riguarda, invece le politiche interne, c'è bisogno del sostegno europeo ma il Ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge dovrebbe essere più presente all'interno delle associazioni e delle realtà di aggregazione degli extracomunitari perché solo così si può conoscere e risolvere il problema. In ogni caso, l'Italia non può permettersi di accogliere tutti coloro che dall'estero vogliono costruire una vita qui. Proprio questo potrebbe generare la “guerra fra poveri”.

Puntata, del 3 settembre 2013
Conduce Costante Paoluzzi