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De Benedictiis, abbiamo bisogno di partiti funzionali ed adeguati alla crescita del Paese

Soltanto l’11% dei cittadini italiani nutre ancora fiducia nei confronti della politica e dei partiti. Gli italiani credono addirittura più alle banche che alla politica. Questi i dati che Rodolfo De Benedictiis pone alla base della Sua valutazione quale sintomo del totale fallimento di un'intera classe politica che non è riuscita a traghettare il paese verso la crescita. Oggi, e tanto più a ridosso dell’approvazione della Legge di stabilità, c’è bisogno di un Governo forte e capace di prendere decisioni e posizioni anche nell’ambito della Comunità europea perché l’Italia ha gli strumenti per superare la crisi ma continua a restare indietro a causa di politiche economiche scorrette. La disoccupazione giovanile al 40%, ad esempio, e è un problema che colpisce tutta la società. I giovani cittadini italiani sembrano essere cittadini “di serie C” e, esclusi dalla politica e dal mercato, non possono contribuire alla vitalità del paese. Il futuro? Per De Benedictiis, la pressione fiscale non può più essere alzata quindi per risollevarsi è necessario rendere più economicamente sostenibile ed efficiente la macchina dello stato. La legge elettorale dovrebbe essere base proporzionale con soglia di sbarramento e premio di maggioranza. Ciò che è fondamentale, in ogni caso, è oltrepassare le questioni legate ai personaggi e iniziare a costruire di partiti funzionali ed adeguati alla crescita del Paese. Quanto alla RAI, l’ingerenza politica è quasi insensibile ma la TV pubblica deve migliorare ed essere in grado di rappresentare tutte le realtà del Paese.

L'On.le Rodolfo de Laurentiis è Avvocato e politico italiano, oggi membro del Consiglio d'Amministrazione RAI

Puntata, del 14 ottobre 2013
Conduce Costante Paoluzzi

 

Souad Sbai, Lampedusa è l'Italia.

La posizione dell'On.le Souad Sbai, da sempre occupata nelle materie dell'immigrazione, rispetto alla tragedia, tanto umana quanto politica, di Lampedusa è chiara ed inequivocabile: "L'Italia è sola di fronte al fenomeno dell'immigrazione e non può farcela". Manca la vera Unione Europea, manca la condivisione di problematiche che gli altri Paesi rifiutano (nel caso di Lampedusa Francia, Spagna e Malta, in particolare). Secondo la Sbai l'economia e i drammi sociali italiani, il femminicidio o i numerosi suicidi di imprenditori, lavoratori e disoccupati ad esempio, non consentono di aprire il Paese ad una accoglienza stabile di altre persone. Non si tratta di razzismo ma di disperazione personale dei cittadini, Di questo dovrebbe tener conto anche il Ministro Cécile Kyenge. La soluzione prospettata è quella di rendere l'Italia un luogo esclusivamente di prima accoglienza. Ma sono i politici che ora devono riformare le leggi e presentare la problematica all'Europa. E' inutile proclamare giornate di lutto senza che a questo seguano azioni concrete e risolutive. Quanto la Sbai descrive è fortemente condiviso dalla cittadinanza italiana. Ne è prova la telefonata ricevuta in puntata da una cittadina milanese che, dopo aver manifestato l'apprezzamento delle parole delle Sbai, ha raccontato la sua storia fatta di precarietà e disoccupazione, prova che il Paese non può farcela!

Puntata, del 7 ottobre 2013
Conduce Costante Paoluzzi

 

Rione Sanità: la salute è un diritto eppure gli italiani non possono curarsi

Il Prof. Aldo Ferrara è docente di Medicina Naturale presso l'Università di Siena. "Rione Sanità - Chi si ammala è perduto" è il libro, edito da Aracne, in cui il Prof. Ferrara descrive e spiega la attuale e - ahinoi - drammatica situazione in cui versano la Sanità e il Servizio sanitario nazionale in Italia. Partendo dall'articolo 32 della “sacra” Carta Costituzionale, in cui il Costituente ha inteso tutelare “la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività” e garantire cure gratuite agli indigenti, il Prof. Ferrara mostra come, nella realtà dei fatti, in base al Rapporto CENSIS del giugno 2012, la sanità è negata a 9 milioni di italiani che non hanno i soldi per curarsi nonostante “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana” (art. 32 della Costituzione).

Puntata, del 1 ottobre 2013
Conduce Costante Paoluzzi