19. febbraio 2014 10:00
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Marina
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Ambiente
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La guardia venatoria è un pubblico ufficiale ed ha una divisa che lo rende sempre ben riconoscibile. Le sue finzioni principali sono quelle di controllo, prevenzione e repressione verso il bracconaggio. Anche se non deve essere confuso con le Forze dell'Ordine opera in realtà a stretto contatto e al servizio dei Carabinieri con il ruolo, tra gli altri, di allertare le forze dell'Ordine qualora si riscontrino situazioni di pericolo. Il percorso che porta a diventare guardia venatoria è lungo e complesso. Anzitutto, bisogna essere socio benemerito dell'associazione venatoria di appartenenza. Poi, bisogna sostenere un corso e superare il relativo esame. Solo successivamente può avanzare la richiesta all'ente provincia che, verificato il requisito dell'idoneità "culturale" e accertata le doti di specchiata moralità e l'assenza di altre cause ostative, rilascia l'autorizzazione ad esercitare. All'inizio, la guardia venatoria deve essere affiancata e, dopo un certo periodo di tempo, può iniziare ad operare autonomamente.
Puntata del 10 febbraio 2014
Conduce: Angela Vrabii
Ospiti della puntata:
Avv. Romano Bianchi, Vicepresidente Nazionale Italcaccia
Maurizio Venturini, Responsabile nazionale Vigilanza venatoria
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30. dicembre 2013 11:30
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Marina
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Il Vice Presidente nazionale di Italcaccia , Avv. Romano Bianchi, conclude e saluta il 2013 proponendo una sintesi di ciò che il mondo venatorio vive in questa epoca e prospettando il modus operandi dei dirigenti di Italcaccia all'interno di tale, troppo spesso controversa, realtà. Dopo l'invito rivolto ai telespettatori a consultare Italcaccia per instaurare un confronto e trovare insieme delle soluzioni, Bianchi torna a ribadire che il bracconaggio non è caccia e che l'attività venatoria può concretamente contribuire alla crescita del PIL della nostra nazione perché mette in moto l'attività di tutte quelle imprese che operano nel settore della caccia. Per Bianchi, inoltre, c'è bisogno che l'immagine del cacciatore sia rilanciata e tutelata sulla base e nell'ottica dei criteri indicati dalla normativa europea. Di nuovo non è mancata la precisazione che è tempo di dire basta alla visione della caccia quale potenziale danno per l'ambiente in quanto l'attività venatoria, al contrario di quanto si possa credere, è uno strumento di tutela dell'ambiente. L'associazione Italcaccia è un ente ambientalista che rispetta tutti i limiti imposti dalla normativa italiana e che si fonda su criteri di caccia ecosostenibile. In sostanza, la caccia è una risorsa che migliora se stessi e la società.
Italcaccia Puntata, del 16 dicembre 2013
Conduce la puntata l'Avv. Romano Bianchi, Vice Presidente Nazionale di Italcaccia
Fra i dirigenti di Italcaccia sono stati intervistati:
Domenico Della Corte, Presidente Italcaccia della Regione Campania
Alessandro Mirabile, Commissario regionale Italcaccia della Regione Sicilia
Rolando Salvatori, Presidente regionale di Italcaccia della Regione Calabria
Romano Buzzi, Presidente Italcaccia del ceco di Marino Consigliere nazionale
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28. novembre 2013 12:00
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Marina
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Il Prof. Piero Cinelli, ospite in puntata, dichiara che nei suoi 42 anni di esercizio della professione di medico, a vari titoli e vari ambienti, ha avuto un numero irrisorio di pazienti che praticano l'attività venatoria. Questo a dimostrazione del fatto che poter praticare la caccia vuol dire esercitare una passione e questo aiuta l'individuo a stare meglio. A parere di Cinelli i rischi per la salute sono quelli comuni e immaginabili quindi problemi agli arti inferiori, distorsioni o danni derivanti dal carico fisico che il cacciatore deve sostenere. Anche se il principio fondamentale con cui chiunque deve praticare o avvicinarsi alla caccia è la consapevolezza dei propri limiti fisici e psichici ed operare senza oltrepassarli.
Il Prof. Piero Cinelli è Specialista in Gastroenterologia, Medicina interna e Medicina del Lavoro.
Italcaccia Puntata, del 18 novembre 2013
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