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Atleticat Nati per correre. Nuove iniziative e rinnovata attenzione per il mondo dell'atletica

Samuele Di Giammartino e Patricia Mosca, la sua nuova collaboratrice, hanno presentato la II edizione di Atleticat Nati per correre. Un'attenzione particolare è stata riservata alla Blood runner che coinvolgerà gli adulti ma prevede anche uno spazio dedicato ai bambini, futuri donatori, che in questo modo potranno conoscere una disciplina sportiva che ha un grande riscontro sociale oltre che sportivo. Un riferimento particolare è stato riservato a Sonia Malavisi, che negli ultimi europei juniores ha portato a casa la medaglia di bronzo nella specialità salto con l'asta. Tale vittoria è stata lo spunto per dimostrare che Roma ha delle eccellenze ed è necessario che esistano strutture sportive adeguate. Così, con un occhio puntato alle olimpiadi 2024, è arrivato l'appello alla nuova amministrazione capitolina: l'atletica ha delle eccellenze e grandi potenzialità ma c'è bisogno che queste siano "sostenute".

Gli ospiti d'eccezione per la prima puntata della seconda edizione:
Roberto De Benedictis, Presidente Axaitalia Atleticat
Tommaso Colapietro, Autore di Atleticat
Gianfranco Balsamo, Presidente LBM Sport Team
Roberto Italiano, autore Il Punto

 

La caccia: risorsa per l'ambiente ma vittima di pregiudizi e disinformazione

La stagione di caccia sta per riaprirsi e l'Avv. Romano Bianchi, Vice Presidente dell'Associazione venatoria Italcaccia, lancia il suo messaggio. Per il 2014, l'impegno è quello di collaborare con agricoltori e animalisti oltre che curare ripopolamento, l'habitat, la semina delle terre incolte. Purtroppo resta ancora il problema dei pregiudizi nei confronti del mondo venatorio costruiti nel corso degli anni dagli animalisti e ambientalisti poco colti nel merito della caccia e del suo ruolo nella società e nell'economia quindi l'appello al potere e alla politica è chiaro e preciso: "chiediamo con forza che la politica prenda atto che la caccia nella società costituisce una risorsa in termini di posti di lavoro e gestione del territorio ma che oggi è votata al fallimento economico". Il mondo venatorio non vuole sparire per questo Italcaccia agirà anche per la rivendicazione del rispetto e dei diritti dei cacciatori che, fra l'altro, sono persone necessariamente dotate di "specchiata moralità".

Il Pettine
Puntata, del 16 settembre 2013
Conduce Costante Paoluzzi

 

IL MONDO VENATORIO. SE NE PARLA CON SERGIO BIANCHI, VICE PRESIDENTE ITALCACCIA

Italcaccia, Associazione nazionale della caccia, non è una semplice aggregazione di cacciatori ma una realtà che controlla, tutela e sostiene non soltanto i cacciatori associati ma l'intero mondo venatorio. La politica, negli ultimi anni in particolare, ha applicato vincoli e divieti che, uniti ad una tassazione limitante, hanno generato un allontanamento da parte delle persone. Un'altra delle cause che ha portato a tale problematica è stata la mancanza di una linea comune fra i sistemi del mondo venatorio, ambientale e venatorio dominante. Com'è noto gli ambientalisti si pongono contro il prelievo venatorio e questo accade a causa del pregiudizio per cui i cacciatori contribuirebbero a depauperare il patrimonio faunistico. Il grande assente rispetto a tali preconcetti è la mancanza di informazione. Ad esempio: la stessa legislazione europea con la direttiva 409/79, sancisce la inscindibilità dei mondi ambientale e venatorio ma di questo in pochi sono a conoscenza dunque non se ne parla. Per tutte queste ragioni l'Avv. Romano Bianchi, Vice Presidente di Italcaccia, sostiene l'esigenza di informazione, cultura, aggiornamento e formazione di tutti gli appassionati e gli operatori del sistema caccia italiano e arriva a proporre corsi specifici nelle scuole con la partecipazione ed il sostegno di esperti e rappresentanti degli ambientalisti. Un'altra delle maggiori ragioni per cui il settore venatorio non solo non deve essere contrastato ma, piuttosto, ha bisogno di essere sostenuto, è la sua incidenza nel mondo del lavoro e dell'industria. Ci sono aziende che possono esistere solo finché esiste la caccia. Sono aziende che occupano un gran numero di lavoratori e che, pertanto devono essere tutelate.